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    Ospitalità Puglia, previsioni da record

    Previsioni da record per l’ospitalità e il turismo estivo, con un 2024 sorprendente anche per la domanda interna. Tra giugno e settembre dovrebbero partire 29 milioni di italiani, per uno o più viaggi, con un volume d’affari complessivo di circa 35 miliardi di euro, vale a dire il 10% in più del 2023. Tra le mete super gettonate per il mare c’è proprio la Puglia. È quanto emerge dal focus sulle vacanze estive dell’Osservatorio turismo Confcommercio-Swg.  

    Alla forte attenzione dei turisti verso la nostra regione si accompagna la notevole presenza di imprese e addetti nel settore dell’ospitalità, con numerosi alberghi e ristoranti, nel segno della marcata ripresa iniziata subito dopo il Covid e della pronta capacità di rilancio del territorio. Secondo i dati del report dell’Istat, in collaborazione con le istituzioni regionali, il 2021 ha contato 21.194 imprese, in crescita dello 2,9% sul 2020 e dello 0,8% sul 2019, a conferma di quanto sia cruciale il comparto per l’economia pugliese. Il presidente di Federalberghi-Confcommercio, Mimmo De Santis, commenta il trend in atto.

    Turismo in crescita: cosa spinge il settore alberghiero e quali sfide restano

    «Vi sono state profonde trasformazioni nell’ospitalità, influenzate da fattori economici, tecnologici e culturali. Gli aspetti più significativi sono il ritorno degli investitori nel comparto e l’integrazione e la crescita della ristorazione al suo interno con un impatto significativo, poiché un buon ristorante contribuisce ad aumentare il livello di una struttura e dunque del suo fatturato. Basti considerare che la ristorazione contribuisce, a livello nazionale, al 28% del fatturato complessivo degli hotel, per una stima di 3,5 miliardi di euro».

    Ospitalità Salento: leve strategiche per crescere tra identità, innovazione e accoglienza

    «Restano aperte le sfide relative sia all’utilizzo dei prodotti locali, tipici, che sono i protagonisti eccellenti della tradizione reinventata, sia alla qualità, aspetto che ha visto crescere molto il Salento, arrivato a livelli impensabili un ventennio fa. Ma è solo una strada da seguire, non un risultato acquisito, poiché la qualità è una sfida quotidiana».

    Quali innovazioni e tecnologie saranno imprescindibili per il futuro, specialmente in termini di sostenibilità?

    «Anzitutto è inevitabile l’interazione servizi-applicazioni-utente, vale a dire la possibilità di richiedere servizi tramite smartphone, e lo sarà sempre di più. Quando un cliente scende dall’aereo, ad esempio, può già sapere dov’è l’auto, il taxi, la navetta che ha prenotato e in quanto tempo giungerà in struttura, mediante app per il traffico in tempo reale, così da organizzarsi al meglio. Tali tecnologie cresceranno vertiginosamente grazie all’intelligenza artificiale. Quanto alla sostenibilità, in uso ci sono tecnologie preziose come i sensori della stanza per regolare in automatico i livelli di luce o quelli per la temperatura. Un modo efficace per aumentarla è utilizzare prodotti locali, sostenibili appunto e naturali, eliminando il monouso a favore del riutilizzo».

    Innovare: cosa serve davvero agli imprenditori

    «È importante approfondire il contesto del turismo attuale, ponendo attenzione alle nuove tecnologie. Oggi, grazie a esse, il turista conosce, prenota e recensisce in ogni momento e luogo. Non utilizza più informazioni preconfezionate, ma le crea autonomamente. La capacità di gestire la trasformazione digitale è cruciale per lo sviluppo turistico e richiede adeguato supporto istituzionale. Puntare sulla qualità permette all’innovazione di far crescere le strutture, così come ristoranti e lounge bar di alta qualità e nuovi servizi smart e digitali le migliorano. Serve un piano di co-marketing pubblico privato e soprattutto investimenti».

    Le donne nell’imprenditoria: i numeri mostrano un divario ancora evidente

    «Intanto esistono programmi specifici per supportare l’imprenditoria femminile, come il Fondo Impresa Donna, che la sostiene con risorse statali e fondi del Pnrr. Il programma mira a incentivare le donne ad avviare nuove attività imprenditoriali e a promuovere progetti innovativi con finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto. Anche le singole Regioni offrono programmi di supporto, ma quel che è fondamentale è dare fiducia alle donne, oltretutto spesso le giovani imprenditrici si rivelano migliori di molti imprenditori uomini».

    Giovani: perché serve più partecipazione under 30

    «Anche in questo caso esistono programmi dedicati. Tuttavia è fondamentale avere fiducia nelle capacità dei giovani. Spesso le imprese familiari non riescono a fare il passaggio generazionale necessario, il che è un errore, soprattutto in un contesto in evoluzione come quello attuale».

    Stranieri nel lavoro: quali misure per il settore dell’accoglienza?

    «I programmi di formazione sono fondamentali. Solo aumentando le competenze dei giovani si può raggiungere una maggiore competitività nel mondo del lavoro. La loro formazione eleva la qualità delle strutture. Esistono già programmi ben consolidati, ma devono essere ulteriormente incentivati. In definitiva, si tratta di scommettere su ospitalità e sul futuro dell’intero settore, poiché il futuro è fatto di giovani lavoratori specializzati».

    Aumento delle figure meno qualificate nell’industria ricettiva: gap e stabilità

    «Avere numerosi dipendenti poco qualificati è un grave errore, in quanto molti dei servizi che prima dovevano svolgere senza qualifica già sono stati sostituiti dalle nuove tecnologie e la tendenza è destinata a crescere. Per esempio, è possibile utilizzare distributori automatici per preparare spritz perfetti, ma un barman esperto è irrinunciabile. È chiaro che, una volta formati, occorre supportare i lavoratori stagionali. Dobbiamo ripristinare sistemi di sostegno, anche economici, durante i periodi fuori stagione, per non perdere la nostra eccellenza italiana nel settore».

    Come migliorare il settore in Puglia e le iniziative di Federalberghi

    «Il discorso è generale, quindi vale anche per la Puglia. L’Italia non può competere sui costi e non dovrebbe puntare su strategie low cost. La chiave del successo, nel turismo, dovrebbe essere la qualità. In Puglia abbiamo esempi eccellenti, come il sistema delle masserie. Un’altra grande sfida è rappresentata dalla Zes, unica per il Sud, e a ciò si aggiungono i fondi del Pnrr per le infrastrutture, i fondi strutturali europei e i programmi comunitari. Inoltre, le principali istituzioni bancarie nazionali hanno preparato pacchetti di credito agevolato specificamente per l’area Zes».

    Ospitalità e turismo si confermano uno dei motori trainanti dell’economia pugliese, con previsioni che superano le attese e un comparto ricettivo sempre più orientato alla qualità, all’innovazione e alla formazione. Le parole di Mimmo De Santis mettono in evidenza la necessità di puntare su una strategia lungimirante, capace di valorizzare le eccellenze del territorio e creare sinergie tra pubblico e privato. La Puglia, forte della sua identità, può diventare un modello di sviluppo sostenibile per tutto il turismo italiano.

    di Anna Colazzo

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    Contenuto curato dalla redazione, La voce delle Pmi, blog di Pmi servizi & formazione per chi vive il mondo dell’impresa.

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