Intervista esclusiva a Fabio Notarangelo, innovation manager, esperto in sistemi evoluti per il controllo di gestione
Con i MiniPia le micro e piccole imprese pugliesi hanno l’opportunità di investire in innovazione – organizzativa, tecnologica, digitale – e nella transizione energetica e ambientale. Una sola la parola d’ordine: sviluppo delle competenze.
Fabio Notarangelo, innovation manager, esperto in sistemi evoluti di controllo di gestione e organizzazione aziendale, founder di MCS Project, spiega il perché. «L’innovazione richiesta nei progetti MiniPia – dice – è fondamentale per migliorare la competitività delle imprese pugliesi a livello nazionale e internazionale. Nell’ambito dell’innovazione si punta sempre più su quella organizzativa, che rappresenta un passo importante verso l’innovazione organizzativa complessiva.
Ciò può essere ottenuto tramite la corretta digitalizzazione dei processi aziendali e l’implementazione di sistemi di controllo di gestione evoluti, utilizzando tecnologie di business intelligence. Questi strumenti consentono alle imprese di ottenere una maggiore marginalità e di adattarsi alle mutevoli dinamiche del mercato».
Riorganizzazione, occupazione e innovazione: cosa pensano davvero le imprese dei MiniPia?
«Purtroppo si può generare confusione sul concetto di innovazione nei MiniPia, in quanto spesso si pensa che riguardi esclusivamente l’invenzione di nuovi prodotti o servizi. Invece il focus è sull’innovazione organizzativa, gestionale e strategica, mirata a migliorare i processi aziendali per aumentare la competitività e la sostenibilità nel lungo termine. Un’interessante innovazione organizzativa in questo ambito può veramente cambiare le cose».
Come cambia l’accesso al credito per imprese e professionisti
«Esso richiede alle imprese di includere una componente innovativa obbligatoria nei progetti finanziati. Ovvero una clausola che rappresenta un cambiamento significativo rispetto ai vecchi strumenti di finanziamento agevolato. Di fatto si tratta di un vero e proprio rinnovamento culturale, se ben compreso dagli imprenditori e dai professionisti. Ora va adottato un approccio più orientato all’innovazione per ottenere finanziamenti, che significa spinta alla maggiore competitività e sostenibilità appunto, per fare il salto di qualità. Questo è comprensibile nel momento in cui si comprende che corretti contenuti di innovazione organizzativa, unitamente alla loro efficace implementazione, portano a un aumento della competitività e redditività aziendale».
MiniPia e innovazione: le imprese sono pronte a raccogliere la sfida?
«Dal mio punto di vista al momento solo una trascurabile percentuale di aziende è a conoscenza delle potenzialità proposte dall’innovazione, ma i MiniPia incoraggiano il crescente interesse da parte di imprenditori e professionisti nel comprendere e adottare tali pratiche innovative. Troppo spesso si pensa che gli unici strumenti cui affidarsi siano i report tardivi di un commercialista o gli estratti conto, benché si sia consapevoli delle questioni da affrontare, ad esempio capire dove finiscano i soldi gestiti, governare la marginalità, comprendere il reale andamento dell’azienda. Quando però una soluzione innovativa è proposta da un esperto, suscita entusiasmo, e mi accorgo sempre più spesso che gli imprenditori, una volta che ne colgono i reali benefici, sono solerti a incrementarla, anche al di là del finanziamento agevolato».
Come consulenti e imprese guidano l’evoluzione tecnologica nelle aziende
«I consulenti stanno accompagnando le aziende nel comprendere i benefici dell’innovazione e nello sviluppare strategie per integrarla efficacemente nei loro processi aziendali. Per farlo con criterio si rivolgono a chi, come noi, è specializzato in controllo di gestione e organizzazione aziendale, avendolo praticato per molti anni sul campo, nelle aziende. L’argomento ostico al momento resta quello dell’innovazione, di cui abbiamo parlato, e del come affrontare l’obbligo previsto dai MiniPia. Ma noi siamo qui per supportare questa fase dell’innovazione organizzativa».
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