In crescita meccanica e robotica, tra 160mila e 182mila posti, davanti ad agroalimentare, moda e legno-arredo
Tecnologia, automazione, robotica. Il lavoro nella meccatronica guiderà la crescita occupazionale in Italia tra il 2024 e il 2028, con la maggiore domanda di personale tra tutte le filiere strategiche. Questa trasformazione traina l’occupazione giovanile e pone il settore al centro dell’innovazione industriale. Il made in Italy cambia pelle e richiede urgentemente competenze tecniche evolute, figure ibride e profili capaci di governare i processi digitali e green.
Ma quali competenze ti apriranno le porte del lavoro nelle industrie del made in Italy? Ecco le filiere che guideranno la domanda occupazionale nei prossimi anni.
I settori con più opportunità tra 2024 e 2028: ecco il lavoro nella meccatronica in Italia
La filiera della meccanica e robotica si piazzano sul podio dell’offerta di lavoro, con una domanda tra le 160mila e le 182mila, sia come occupazione aggiuntiva sia come turn over. Seguono l’agroalimentare con 134-156mila posti di lavoro, la moda, con 75-80mila occupati e il legno-arredo 22-34mila assunzioni entro il 2028. È la conferma di una trasformazione profonda nei distretti produttivi italiani.
A consegnarci lo scenario è il Sistema informativo Excelsior, nell’ambito dell’evento “Competenze per il made in Italy” (Unioncamere – Universitas Mercatorum), tra le iniziative per la Giornata del made in Italy promossa dal ministero delle Imprese. Indicazioni utili arrivano inoltre dagli annunci di lavoro pubblicati (tramite canali digitali – web job vacancy).
Numeri che parlano chiaro, ma che vanno letti alla luce di una rivoluzione più profonda: quella delle competenze.
Le nuove competenze professionali che guideranno il made in Italy
In un contesto produttivo in piena evoluzione, l’Italia si prepara ad affrontare nuove sfide e a cogliere opportunità inedite. “In una fase di grandi trasformazioni, di ricerca di nuovi materiali, tecnologie e fonti energetiche, anche il made in Italy sta cambiando e quindi richiede nuove competenze professionali capaci di sostenere questa evoluzione”, sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli.
“Oltre alle ormai indispensabili competenze digitali e green, per gli imprenditori e i collaboratori diventano sempre più essenziali quelle manageriali per cogliere le opportunità e dare valore alle idee, nonché quelle culturali e artistiche per integrare qualità, estetica, attenzione al cliente e legame con il territorio nei prodotti – continua -. E servono le soft skills, cioè capacità di adattamento ai cambiamenti e flessibilità e disponibilità alla sperimentazione, per essere in grado di qualificarsi e riqualificarsi continuamente e individuare nuovi modi di fare e di produrre”.
I settori strategici per l’occupazione
Lavoro nella meccatronica
La meccatronica, crocevia tra meccanica, elettronica e informatica, è oggi il motore delle imprese 4.0.
Competenze richieste
A trainare la domanda è la formazione legate alla robotica, all’automazione e alla standardizzazione dei processi. Nel futuro crescerà l’impatto dell’intelligenza artificiale.
Si tratta di ambiti strettamente connessi con la rivoluzione verde in atto. Pertanto non potranno mancare una preparazione su energie alternative, elettrificazione e conservazione dell’energia, conoscenza dei protocolli ambientali specifici del settore.
Lavoro nella moda e legno-arredo
Oltre alla meccatronica, anche altri settori tradizionalmente forti del made in Italy chiedono nuove conoscenze. Nella moda e nel legno-arredo si cercano figure capaci di coniugare estetica, sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e digitalizzazione.
Competenze richieste
E-commerce analysis, digital marketing, professioni con profili tecnologici innovativi (vetrinisti e disegnatori preparati nella realtà aumentata o virtuale), figure come environmental protocols expert e tecnico del recupero e riciclaggio dei tessuti.
Lavoro nell’agroalimentare
Anche questa filiera è in piena evoluzione, a conferma che non è solo il lavoro nella meccatronica in Italia a offrire opportunità. E si inserisce perfettamente nel più ampio scenario della sostenibilità, dove efficienza e rispetto ambientale diventano i nuovi standard produttivi.
Competenze richieste
Ma cosa significa tutto questo in termini di occupazione? La domanda delle industrie riguarderà esperti per l’ottimizzazione dei processi e competenze verdi. In altre parole: conoscenza di tecniche di riciclaggio, di packaging, di gestione degli scarti alimentari, per la commercializzazione dei prodotti alimentari biologici, per la gestione dei procedimenti che maggiormente rispettino le direttive aziendali sul risparmio energetico.
Non si tratta solo di numeri, ma di una trasformazione che investe le persone e le scelte formative.
Una rivoluzione che parla ai giovani e che mette il lavoro nella meccatronica al vertice
Insomma, è facile notare come la transizione digitale e verde stia ridisegnando tutte le filiere. Chi saprà cogliere questa trasformazione avrà accesso a una nuova stagione di opportunità professionali.
Cresce oltretutto il bisogno di competenze trasversali: problem solving, capacità di lavorare in team, spirito di adattamento, competenze green e digitali. L’industria ha bisogno di figure flessibili, aggiornate e capaci di gestire la complessità.
Il lavoro nella meccatronica ne è testimone: offre oggi sbocchi concreti per chi si forma nei settori tecnici e desidera costruire un percorso professionale dinamico, ben retribuito e con ampie prospettive di crescita. Ma pure moda, legno-arredo e agroalimentare puntano su nuovi traguardi. La vera sfida sarà intercettare questa domanda e adeguare rapidamente l’offerta formativa.
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a cura della redazione