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    Leadership empatica: la chiave per tornare al lavoro sereni

    Leadership empatica per affrontare il rientro dalle ferie estive: manager capaci di ascolto, motivazione e fiducia trasformano settembre in un’occasione di crescita. Non si tratta solo di agevolare il ritorno in ufficio, ma di cogliere il momento per rafforzare il legame tra persone e organizzazione, per rilanciare obiettivi e spirito di squadra. È qui che un buona guida fa la differenza!

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    Perché la leadership empatica conta di più al rientro

    Settembre è il mese in cui si torna dalle ferie estive con agende piene, caselle mail traboccanti e nuove scadenze da rispettare. Eppure, la vera sfida non è soltanto organizzativa: è la capacità dei manager di guidare le persone in questo momento delicato. Riprendere la routine può essere una vera sfida. E in causa è chiamato anche il manager

    Una recente indagine di Hays Italia, società internazionale di recruiting, su un campione di oltre 500 professionisti, ha evidenziato che ci sono figure percepite dai lavoratori come poco chiare nella comunicazione (38%)diffidenti (29%)egocentriche (20%) o apertamente autoritarie (17%). È proprio in tale contesto che la leadership empatica diventa fondamentale per creare motivazione e favorire il benessere lavorativo. Tratti che mettono a dura prova il clima aziendale e finiscono per soffocare sul nascere l’entusiasmo e la motivazione maturati nella pausa estiva.

    Manager ideali e realtà quotidiana

    Due lavoratori su tre hanno lasciato almeno un impiego a causa del proprio capo. Non è un dettaglio quello che viene fuori dall’analisi. È un fattore decisivo per la retention aziendale. I dipendenti auspicano figure empatiche (42%), autorevoli (39%) e trasparenti (36%), capaci di valorizzare i talenti, ascoltare attivamente e costruire un clima di fiducia. Un modello che, per molti, resta ancora lontano dalla realtà. In altre parole, senza leadership empatica, il rientro dalle ferie rischia di tradursi in frustrazione e perdita di energia.

    Non a caso è il focus dell’indagine: si punta ad approfondire il divario tra il manager ideale immaginato dai lavoratori italiani e quello con cui si confrontano quotidianamente. I risultati confermano quanto il “saper guidare” possa incidere sul benessere lavorativo e sulla decisione di restare in azienda. Oltretutto, il 60% degli intervistati ritiene che il proprio capo stia limitando il loro sviluppo professionale.

    La voce degli esperti

    La gestione empatica del team è oggi una leva strategica per le imprese. “Settembre dovrebbe essere un’occasione per ripartire con energia e nuovi obiettivi, ma senza una leadership capace di motivare e coinvolgere le persone, il rientro si trasforma in un momento di forte disallineamento – dichiara Alessio Campi, People & Culture Director di Hays Italia -. I manager hanno oggi un impatto diretto sul benessere delle persone e sulle performance aziendali. Per questo è fondamentale formarli non solo sulle competenze tecniche, ma anche su ascolto, empatia e gestione delle relazioni”.

    Azioni pratiche per un rientro positivo

    Non mancano i “suggerimenti”. Gli esperti propongono alcune azioni concrete essenziali da adottare per ogni manager, così da rafforzare la motivazione, in linea con un modello di leadership più empatico, costruttivo e orientato alle persone. Anche piccoli gesti, se coerenti e autentici, possono fare la differenza. Ecco come si può agevolare una ripartenza positiva:

    • pianificare un rientro graduale del team, con il ritorno a metà settimana per riallinearsi con calma, riprendendo il punto sulle attività e preparandosi al meglio per ripartire con slancio e pieno ritmo dal lunedì successivo
    • organizzare una colazione o pausa caffè di benvenuto. Ovvero un momento informale per ritrovarsi, rompere il ghiaccio e ricreare connessione
    • chiarire aspettative, modalità di lavoro e priorità, per evitare ambiguità e favorire un clima fidato
    • delegare con fiducia: dare spazio alle persone di prendere iniziativa, mostrare consenso e riconoscere le loro capacità.
    • fissare momenti individuali con ciascun membro del team, per allinearsi su priorità e obiettivi a breve termine, favorendo una ripresa graduale ma focalizzata
    • dare il buon esempio nella gestione delle pause e del tempo, con attenzione al benessere e non solo alla produttività

    Si tratta di azioni semplici per rientrare con il piede giusto e dimostrare, con i fatti, uno stile di leadership centrato davvero sulle persone.

    Formare i manager alle soft skills

    Il rientro dalle ferie è la prova che la formazione manageriale non può limitarsi agli aspetti tecnici. Le soft skills – empatia, comunicazione chiara, ascolto attivo – sono il cuore della leadership empatica e determinano la capacità di un’impresa di trattenere talenti e crescere nel lungo periodo.

    Non è un concetto astratto. È la chiave per spingere la motivazione. I capitani d’azienda che sanno ascoltare, comunicare con trasparenza e valorizzare la squadra rendono settembre non solo un mese di ritorno alla routine, bensì un’opportunità di crescita personale e aziendale.

    ✍️ La voce delle Pmi

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